a cura di Optometrista Dott. Roberto Dicursi e Fisioterapista Dott. Julian Laserra.
Con il termine postura si intende l'interazione dei movimenti della testa, del tronco e degli
arti che il soggetto mette in atto con lo scopo di mantenere l'equilibrio e l'orientamento
gravitazionale: la postura dipende dall’integrazione dell'attività multisensoriale espressa dal
sistema visivo, tattile, vestibolare e propriocettivo.
Si è osservato che le caratteristiche del sistema visivo influenzano la stabilità posturale,
dimostrando l’esistenza di un diverso ruolo esercitato da porzioni retiniche differenti. Le oscillazioni spontanee di un soggetto sono correlate in modo lineare alla sua acuità visiva ed alla distanza di un oggetto osservato.
La stabilizzazione dell’immagine sulla retina al fine di mantenere la visione foveale distinta
durante il movimento attivo e passivo del corpo e della testa nello spazio, rappresenta l’obiettivo
primario del sistema dell’equilibrio, al quale conseguono adattamenti strutturali somatici ed
eterocettivi. Ad espletare questo compito sono i muscoli nucali e cervicali profondi, che
controbilanciano e si adattano ad eventuali deficit del visus.
Laddove sia presente un’instabilità posturale causata da un’incoerente ricezione di più segnali
provenienti dalla muscolatura cervicale profonda, dai recettori articolari degli arti e della colonna,dai recettori tattili della pianta dei piedi, questa influenzerà le capacità visive del soggetto,manifestandosi come alterazione o disfunzione eterocettiva.
Lo studio delle perturbazioni della postura può estrinsecarsi attraverso la posturometria
computerizzata, valutando l’assetto del capo e della colonna, con evidenziazione di rotazioni,
flessioni laterali, compensi funzionali di spalla, inclinazioni e rotazioni del tronco o del bacino.
Dunque, da questa reciproca influenza che il sistema visivo ed il sistema posturo-
scheletrico esercitano vicendevolmente, come è possibile distinguere il sistema implicato nella
genesi della problematica che affligge il soggetto?
La risposta è da ricercare in un’attenta e complessa valutazione visuo posturale, la quale
basandosi su test specifici della visione e attraverso valutazioni miofasciali, ci permette di
escludere gli adattamenti secondari e di giungere all’identificazione della causa reale alla base
della sintomatologia espressa dal soggetto.
Citando il noto studioso Busquet: “il corpo bara, si deforma, diminuisce la sua mobilità,
quel tanto necessario perché questi adattamenti di difesa, seppur meno economici, gli
facciano ritrovare il benessere: l’uomo è pronto a tutto pur di non soffrire.”